È proprio vero che chi ti ama ti conosce a fondo!
Mauro mi ha fatto un regalo fantastico per i miei 40 anni: un viaggio di tre giorni in Toscana.

Un viaggio tra splendide colline in fiore, indimenticabili borghi da favola, albe, tramonti e panorami mozzafiato.
Vi racconterò di questo viaggio in più post, perchè tante sono le emozioni, tante le esperienze e le belle cose da raccontarvi!

Quindi seguitemi…
…Uno, due, tre..si parte!

Partiamo la mattina presto, il tempo non è dei migliori ma speriamo di trovare di meglio al momento dell’arrivo.
La nostra prima tappa è un luogo molto antico, magico e mistico: l’Abbazia di San Galgano, nel comune di Chiusdino, a pochi chilometri da Siena.
Si tratta di un’abbazia costruita attorno al 1218 per divenire la sede di monaci cistercensi.
Si racconta che qui si convertì alla vita da eremita Galgano il quale, per essere liberato dai peccati, conficcò, su una roccia del Monte di Montesiepi, a pochi metri dall’abbazia, la sua spada in una roccia allo scopo di trasformarla in una croce.
Probabilmente da questo racconto potrebbe essere nata anche la leggenda di Re Artù che, al posto di conficcare la spada l’avrebbe però estratta dalla roccia.

Scendendo dalla macchina un sentiero pedonale ci conduce verso l’abbazia, in mezzo al nulla l’imponente costruzione si innalza all’orizzonte.

Riguardo questo luogo avevo visto un documentario in televisione (mitico Roberto Giacobbo!) che mi aveva entusiasmato molto, sono parecchio curiosa e impaziente di entrare.

Dopo aver percorso un piccolo viale di cipressi e dopo essere passati alla biglietteria entriamo.
L’interno è molto particolare, la sua caratteristica principale è che sono rimaste solo le mura e il tetto è completamente assente.

Mi guardo attorno, scatto qualche foto e percepisco che questo è un luogo davvero molto mistico, questo suo elevarsi verso il cielo e verso l’infinito… ma purtroppo qualcosa rovina l’atmosfera, i tanti turisti che chiacchierano, si fanno selfie e rovinano l’atmosfera. Purtroppo non ci posso fare nulla e quindi mi devo accontentare di viverla così! (Un consiglio, se andate a visitarla andate in orari con poca affluenza, anche se temo che qui di affluenza ve ne sia sempre).

Dopo aver scattato innumerevoli foto decidiamo di uscire, si sta per celebrare un matrimonio e sicuramente la folla aumenterà ulteriormente, non amiamo la confusione!.

Anche dal lato esterno l’Abbazia è imponente e mi affascina il modo in cui essa è inglobata con la natura, un bel campo di fiori di colza e margherite la circonda, questo contesto mi mette pace, felicità.

Ci incamminiamo su una piccola salita, con la visuale su un bellissimo vigneto, verso il colle di Montesiepi per visitare l’Eremo e la spada conficcata nella roccia.

L’Eremo è molto antico, molto ristretto ma davvero un piccolo gioiellino, mi soffermo ad osservarne i particolari.

Al centro, sotto alla decorata volta circolare, in una piccola teca, si trova la spada nella roccia di San Galgano avvolta nel suo mistero, sotto agli occhi di numerosi turisti che la fotografano e le girano attorno.

Si può trovare anche una seconda teca contenente i resti delle mani amputate, si dice appartenute ad un presunto ladro, che tentò di estrarre la spada dalla roccia senza alcun successo.

Dopo la visita scendiamo lungo la strada e torniamo alla macchina, si è annuvolato e inizia a piovere parecchio ma i nostri animi non sono rassegnati, continua il nostro viaggio verso San Gimignano in cui abbiamo prenotato un B&B per due notti. Il viaggio continua, rimanete sintonizzati!

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