Finalmente con la bella stagione (e con qualche giornata libera) si possono fare belle gite in città.
Ho sempre sentito parlare di Ravenna e definirla una delle città d’arte tra le più belle d’Italia.
Incuriosita e con la mia solita voglia di assaporare l’atmosfera di nuovi luoghi ho convinto (senza troppe difficoltà) Mauro ad accompagnarmi.
Dopo esserci documentati sui luoghi da visitare siamo partiti, in una bella giornata di sole che sin dalle prime ore del mattino ci ha scaldato l’animo, prospettandoci una giornata magnifica.
Arrivati a Ravenna, fin da subito, ci rendiamo conto di quanto essa sia una città a misura d’uomo, tranquilla e non troppo caotica.
I turisti, vista la bella giornata, sono parecchi ma, nonostante tutto, il loro vociare si fa via via silenzioso, quasi come se una presenza divina si prendesse la briga di abbassare il volume per farci assorbire appieno la vera essenza della città.
E a proposito di divino… devo proprio ammettere che in questa città ci si ritrova a mezza via tra terra e cielo.

Parcheggiata la macchina ci dirigiamo verso il primo monumento che abbiamo deciso di visitare, il Mausoleo di Teodorico.
Circondato da un immenso parco (che purtroppo non riusciamo a visitare per mancanza di tempo) il monumento spicca verso il cielo, per innalzare il ricordo e la potenza del sovrano Ostrogoto Teodorico, che permane ancora oggi, nonostante siano passati 1500 anni dalla sua costruzione, ripeto 1500 anni…

Entrando dalla porta al piano terra veniamo accolti da una dolce melodia che ci porta indietro nel tempo passato e ci immerge in un’atmosfera unica.
Si nota, dalle sagome dei mattoni che si incastrano l’uno con l’altro come in un puzzle, di come questa struttura sia stata abilmente progettata e costruita, senza l’ausilio di cemento, per poter reggere alle insidie del tempo.

Al piano superiore è presente una vasca in pietra rossa al centro della stanza, chissà chi l’avrà messa li con tanta fatica (visto il peso!).
La stanza è spoglia ma si deduce che un tempo era riccamente affrescata. Ci piace fantasticare su come poteva essere originariamente questo luogo e come possa essere cambiato nel tempo.

Ci dirigiamo ora verso il centro città, ci aspettano vari monumenti da visitare e sicuramente dovremmo fare un po’ di coda alla biglietteria.
Attraversando le strade del centro la nostra attenzione cade sui colori a pastello con cui le case sono dipinte, sugli svariati stili architettonici e sulle numerose decorazioni a mosaico su cui vengono indicati i numeri civici.
Si conferma l’idea che si tratta di una città davvero calorosa e tranquilla.

Arrivati alla biglietteria, come previsto, dobbiamo prepararci a fare un po’ di fila, purtroppo non abbiamo prenotato online e dobbiamo rassegnarci ad attendere in coda sotto al sole (beh.. se devo dire proprio la verità, ho schiavizzato Mauro a stare in coda e io mi sono parcheggiata all’ombra!).

Il tempo di attesa è molto breve e la fila si sfoltisce velocemente, così siamo pronti per visitare la Basilica di San Vitale.

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Sapevamo che qui avremmo trovato i mosaici più importanti e belli al mondo, non per altro è considerato un sito patrimonio dell’UNESCO. Avevamo visto già qualche documentario in TV sulla Basilica e visto immagini sui libri di storia dell’arte ma, aprendo la porta, trovandoci di fronte a tanta bellezza, veniamo letteralmente sommersi da uno stupore e da una magia impossibile da descrivere, una sensazione che può essere compresa e vissuta solo se osservata coi propri occhi.

Forme, colori, giochi di luce e materiali si fondono per creare uno scenario unico e senza tempo: passato, presente e futuro sono un tutt’uno, cotanta bellezza è capace di rasserenare ogni animo.
Nonostante la Basilica sembri senza tempo in realtà da qui è passata tanta storia; ne porta testimonianza la pozza di acqua sita in fondo. Nel corso dei secoli il livello dell’acqua si è innalzato e vi è stata la necessità di innalzare così anche il livello del pavimento.

Usciamo a malincuore dalla Basilica perché abbiamo altri monumenti da visitare.
A pochi passi dalla Basilica ci aspetta il Mausoleo di Galla Placidia.

Se non sapessimo che splendore si trova qui dentro questa costruzione non ci inviterebbe di certo ad entrare… All’esterno infetto non è davvero nulla di che.. ma all’interno…
Nonostante la folla (il luogo è piccolo e i turisti sono parecchi) riusciamo comunque ad ammirare quello che si prospetta sopra le nostre teste e di fronte ai nostri occhi, uno splendore e una raffinatezza unica nella cura per i dettagli e nella rappresentazione delle scene.

Ora ci dirigiamo verso Sant’Apollinare Nuovo, non sappiamo bene cosa aspettarci ed entrando rimaniamo un po’ sconcertati perché, dopo aver visto le decorazioni dei monumenti precedenti qui troviamo un’architettura più spoglia e fredda.
La sensazione di “semplice” però ha una breve durata; innalziamo lo sguardo e veniamo colpiti dalle decorazioni ad affresco sopra al colonnato, realizzate preziosamente e meticolosamente con prevalenza di colori dorati.
Esse sembrano quasi indicare che l’essere umano deve elevarsi ad un livello superiore per poter raggiungere la vera ricchezza, che non è quella esteriore ma quella interiore e, una volta raggiunta essa risplende sotto forma di luce dorata.

Dirigendoci nuovamente verso il centro visitiamo il Battistero degli Ariani. Non è molto grande, è una struttura a pianta ottagonale ma quello che non resta inosservato è il soffitto, anche qui decorato con mosaici dorati che creano un gioco di trasparenze e ombre delicate.

Usciamo e ci riposiamo un attimo, giusto il tempo per mangiare un boccone e ci fermiamo per un caffè in Piazza del popolo, è bello camminare tra le vie del centro, c’è una bella atmosfera e anche dei locali molto suggestivi.
La nostra attenzione ricade in particolare su un locale in stile liberty al cui esterno sono sedute alcune signore vestite elegantemente.

Incontriamo alcuni murales lungo il cammino, essi trasmettono la sensazione che Ravenna sia una città sempre propensa al cambiamento e all’innovazione, dove la vera ricchezza non è l’arte passata ma sono i giovani, che sanno come valorizzare quest’ultima e proporre nuove idee per essere al passo coi tempi.

In attesa di entrare nel Battistero Neoniano facciamo tappa al Museo Arcivescovile.
Non siamo amanti dei musei di archeologia (si sa, noi siamo per la naturalistica!) ma rimaniamo affascinati dalla bellezza della Cappella di S.Andrea e allibiti dalle ricchezze che sono contenute qui, ori, argenti e pietre preziose…

Trovandoci di fronte a tutto ciò è inevitabile che nasca un pensiero: la Chiesa ha, durante i secoli, ha acquisito davvero tante ricchezze, anche, ahimè, con violenza e brutalità, andando ben oltre ai principi morali.

Uscendo dal museo, finalmente, dopo una breve coda, entriamo nel Battistero Neoniano.
Lo si può considerare un piccolo scrigno di bellezza e perfezione.
Al suo centro troviamo ancora la Fonte Battesimale e sia sul soffitto che sulle pareti innumerevoli decorazioni colpiscono lo sguardo del visitatore.

Ormai si è fatto tardi e dobbiamo incamminarci, uscendo dal Battistero, dopo pochi passi un piacevole incontro, una gattina che si crogiola al sole e si lascia avvicinare, incuriosita, da noi e dal mio obiettivo fotografico.

L’ultima visita della giornata sarà quella alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe.
Ma prima voglio recarmi alla Chiesa di San Francesco perché mi pare di aver capito, non ne sono sicura, che nella cripta sia presente dell’acqua, un ottimo spunto fotografico!
Se devo essere sincera è tutto il giorno che rompo le scatole a Mauro con questa Chiesa, non è indicata come uno dei principali luoghi turistici della città e forse non sarà nulla di che ma voglio, anzi, devo vederla!

Conoscete il sesto senso? Io a volte lo sperimento…
Entriamo finalmente nella Chiesa di San Francesco e si prospetta di fronte a noi …un concerto con l’orchestra!
Ecco, in un luogo comune questo scenario non avrebbe creato in me alcuna particolare sensazione ma, in questo contesto, tra l’acustica ottimale del luogo e il pensiero della bella giornata in questa calorosa città, riesco davvero ad emozionarmi.
Mi siedo un po’ ad assaporare la melodia che mi entra dentro e mi infonde tanta serenità. Questa è davvero la magia delle piccole cose, quelle che, pure essendo semplici, ti addolciscono il cuore e ti fanno sentire un tutt’uno con l’universo e in pace con te stesso e col mondo. Davvero una sensazione intensa e stupenda!

Mauro mi fa rientrare nel “Mondo terreno”, indicandomi che è già tardi e dobbiamo incamminarci.
In questo momento lo sgrido perché vorrei che anche lui assaporasse queste sensazioni lasciandosi andare, piuttosto che correre dietro al tempo… ma probabilmente se non ci fosse lui, preciso come un orologio svizzero, l’ultimo monumento non riusciremmo a visitarlo; abbiamo un orario prestabilito per la visita ed in effetti è già molto tardi.
Ci dirigiamo così di fretta a Classe, non è in centro e quindi dobbiamo prendere la macchina.
Fortunatamente troviamo parcheggio proprio accanto alla Basilica e tardiamo solo di pochi minuti.
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe ricorda molto quella di San’Apollinare Nuovo visitata in mattinata ma è comunque più ricca e decorata.
Oltre ai bellissimi mosaici mi colpiscono anche le “venature” sulle colonne, un elemento che si ritrova molte volte nell’architettura della città.

Visitato l’ultimo itinerario prefissato ci appostiamo su una panchina e ci godiamo un po’ di riposo prima di riprendere l’autostrada verso casa.

È stata davvero una giornata splendida e devo dare a Ravenna un punteggio molto alto tra le città che ho visitato fino ad ora, merita davvero e la consiglio a tutti!
Un ultimo appunto.. ho avuto poi la conferma, a casa, che effettivamente nella Basilica di San Francesco, la cripta è allagata dall’acqua come pensavo… Purtroppo non abbiamo potuto visitarla ma va bene così.. sarà un buon motivo per tornare nuovamente in questa bella città!