Da questo post in poi il mio blog cambierà forma, non vedrete più la parola “sola” ma le mie avventure saranno, da ora in poi, quasi sempre in compagnia di una persona speciale.
Mauro, una persona unica che mi ha fatto capire che la vita la si può affrontare anche da soli ma se accanto a te cammna una persona che ti capisce, ti rispetta, ha le tue stesse passioni e soprattutto ti ama davvero, la vita viene molto meglio!
Sono pronta quindi in questo nuovo capitolo, a camminare accanto alla mia metà e condividere con lui, i miei pensieri, le emozioni e nuove mete da esplorare.

Dopo questa breve introduzione vi racconto della prima avventura assieme.
La mente dell’organizzazione sono stata io per fargli una sopresa di compleanno.
Non è stato facile pensare per “due” dopo essere abituata a pensare in solitaria, ma devo dire che ho organizzato tutto alla perfezione e nulla è andato storto, posso ritenermi davvero soddisfatta e anche lui ne è stato felicissimo.

Partiamo di pomeriggio destinazione Campitello di Fassa.
Arriviamo per cena godendoci una buonissima pizza con birra al ristorante Agnello.
Siamo felici di essere li, assieme, senza pensieri ma pieni di emozione e curiosità per le avventure che vivremo in questi giorni.

A fine cena chiacchiero un po’ con la signora alla cassa che mi indica da dove parte la navetta che dobbiamo prendere il giorno successivo. Ne aprofitta per sfogarsi un po’, i turisti la fanno impazzire, sono sempre più esigenti ed agitati. Ma io mi chiedo… sei in un posto simile e non risci a rilassarti? Mah!

Dopo la pizza e una birra artigianale (io mezza perchè altrimenti ci vedo doppio) in una birreria in centro, pernottiamo al Garnil Festil dove trovimo una bella accoglienza, la signora che lo gestisce è davvero gentile e disponibile. La colazione è abbondante e ottima, in particolare apprezzo la marmellata fatta direttamente da loro, ne mangerei dei chili!
Ma viene l’ora di mettersi in marcia! Zaino in spalla e si parte, direzione navetta che ci porterà al Rifugio Micheluzzi (1850 m) dal quale partirà la nostra escursione verso il Lago di Antermoia per poi rientrare al Micheluzzi per il pernottamento e ridiscendere a Capitello il giorno successivo.

Arriviamo alla fermata della navetta ed è pieno di gente in coda; Basta uno sguardo tra di noi e ci capiamo subito: facciamo prima a raggiungere il rifugio a piedi, si tratta di 45 minuti di cammino, non ci spaventano di certo! La salita è divertente, in due il tempo passa velocemente e la fatica si sente meno, siamo carichissimi! Come previsto in 40 minuti arriviamo al rifugio Micheluzzi, il tempo di un caffè, una tappa al bagno e siamo pronti per proseguire verso il lago di Antermoia.

Qui si respira la natura, la pace, la vera montagna! Non ci sono auto, traffico, rumore, smog… Inutile dirlo che il paesaggio è stupendo ed è bello vedere come l’uomo qui ha saputo entrare a far parte della natura ma senza deturparla, sul sentiero ci sono delle casette in legno utilizzate come casa di vacanza, sono piene di fiori e decorate con elementi naturali, che spettacolo! Altra particolarità che mi affascina è il fiume che attraversa la valle, insomma un paesaggio da sogno!

Passiamo accanto alla Baita Lino Brach, molto suggestiva ed in particolare ci incuriosiscono le sculture in legno all’esterno, ci fermeremo al ritorno e Mauro berrà la sua consueta birra premio post escursione, io vedrò al momento con cosa avrò voglia di premiarmi.

Ci incamminiamo quindi per il sentiero 576 lungo il quale incontriamo un copioso gregge di pecore e un recinto in cui sono custoditi agnellini nati sicuramente da pochissimo, sono davvero dolci.

Il sentiero risale in mezzo al bosco fino ad arrivare al Passo delle Ciaregole, da qui il paesaggio cambia e il bosco lascia spazio alla roccia, sembra un paesaggio lunare e la fatica inizia a farsi sentire ma più risaliamo più aumenta l’adrenalina e la felicità di essere qui.
Qualche meritata pausa per riprendere fiato e per qualche foto e poi via, fino al Passo Dona (2516 m). Da qui si vede il Rifugio Antermoia (2496 m) in lontananza, il lago non sarà molto lontano! Che bello vedere la meta quasi vicina, e che bello essere arrivati qui in cima con le nostre gambe!

Il panorama è bellissimo anche se alcuni nuvoloni grigi ci preoccupano un po’, hanno messo temporali per domani, speriamo che oggi il meteo ci salvi!
Il sentiero verso il Rifugio Antermoia è in discesa e finalmente possiamo riprendere fiato anche se per il momento non ci fermeremo al rifugio, arrivati qui proseguiamo subito verso il lago.

Come previsto il lago di Antermoia (2495 m) si raggiunge in pochi minuti dal rifugio, è davvero un bellissimo lago, sovrastato dalla catena del Catinaccio nel quale si rispecchia. Non ci sono parole per descrivere la bellezza del luogo e il senso di quiete, nonostante i numerosi turisti appostati sulle rocce (alcuni si tuffano addirittura nel lago). Ci sediamo ad ammirarlo mentre consumiamo un pasto veloce, tanta è la gioia per essere qui e assieme, insieme possiamo davvero arrivare lontano e raggiungere bellissime mete!

Il meteo sta peggiorando e le nuvole si fanno sempre più minacciose, meglio quindi ridiscendere presto a valle per evitare di ritrovarsi nel bel mezzo di un temporale.
Una mini sosta al rifugio Antermoia per scaldarci un po’ (si è alzato un bel venticello fresco…) e per bere qualcosa di caldo prima di rimetterci in marcia verso il Micheluzzi.
Nella discesa per fortuna il meteo migliora e ritorna il sole quindi anche la temperatura è più gradevole, possiamo così ridiscendere con tutta calma, nuovamente soffermandoci ad ammirare questi scorci incantevoli e ad assaporare il silenzio che quasi ci sembra impossibile.
Arriviamo alla Baita Lino Brach ci sediamo per una meritata birra e una bella barretta di cioccolato (ecco il mio meritato premio!) , ci voleva proprio! Le gambe friggono e i nostri due cuori battono all’impazzata per le bellissime emozioni provate e la nostra avventura non è ancora finita!

Mi scateno a fotografare le sculture di legno e logicamente non manca qualche foto “pazzoide” come io so ben fare :-).
Passano dei signori a cavallo inseguiti da un simpatico somarello che successivamente scopro che si chiama “Gino” o “Giulio” ed è la mascotte della zona, sempre in cerca di qualcuno con cui giocare!

Mi scateno a fotografare per poco perchè…sta iniziando a piovere, meglio incamminarci per il Micheluzzi che per fortuna non è distante.

Giunti al rifugio prenotiamo la cena e andiamo nella camera. Sopresa! altro che rifugio, questa è una suite! Davvero molto bella, calda e in stile!

Dopo una bella doccia bollente e due minuti di relax (eh si, siamo cotti!!!) scendiamo per la cena e qui altra sorpresa; La sala è davvero bella e romantica, sembra quasi sia tutto costruito apposta per noi. Non possiamo davvero chiedere di meglio! Lascio che siano le foto a parlare, anche se queste non possono descivere la bontà della cena… tutto molto buono e genuino!
Dopo aver letteralmente divorato la cena, accompagnata da due calici di buon vino rosso, chiacchieriamo molto, rilassati e felici per la bellissima giornata.
Nel frattempo il sole sta calando e il cielo si sta colorando i maniera magica, ma questa volta non uscirò ad immortalarlo con la fotocamera come faccio di solito, voglio tenerlo qui impresso in me osservandolo solo con gli occhi (concedetemi una solo foto col cellulare dalla finestra) , assieme ed accanto alla persona che mi ama, in questo modo questo tramonto resterà in luogo in cui non potrà mai perdersi o cancellarsi: nel mio cuore.

Ora è buio e prima di andare in camera vorrei fare qualche foto al cielo notturno ma, proprio metre esco dalla porta sento la pioggia che cade copiosamente, ok, direi che questa sera non ci sono stelle da fotografare :). Mentre rientriamo incontriamo la ragazza che gestisce il rifugio assieme al marito e ci perdiamo in chiacchiare, è curioso sapere come vivono quassù, ogni quanto e come arrivano i rifornimenti, com’è nato il rifugio… Sono tante le domande, soprattutto perchè, per noi che viviamo in città ed abbiamo tutte le comodità, è quasi inconcepibile pensare di vivere praticamente isolati da tutti e da tutto. Ma quanto mi alletta l’idea…

Dopo un’ora buona di chiacchiere decidiamo di andare a dormire. Rimarrei ore a parlare con queste stupende persone che sanno il fatto loro e nonostante siano giovani si sono fatti le ossa per costruirsi e mantenere un’attività del genere.
Nella notte siamo svegliati da una forte e improvvisa grandinata, il suono del ghiacchio sul tetto in legno del rifugio è assordante e ci preoccupiamo anche per la macchina che è rimasta allo scoperto a Campitello.

La mattina ci svegliamo di buon’ora e scendiamo verso la macchina, per fortuna ora non piove più.
Nella discesa fantastichiamo sulle nostre prossime avventure e sul futuro, è davvero bello avere degli interessi in comune e soprattutto, per me, trovare un pazzoide che mi capise e mi asseconda :-).

Arriviamo alla macchina e fortunatamente la grandine non ha fatto danni. Purtroppo però è arrivato il momento di tornare a casa.
Nel ritorno ci concediamo una tappa al museo geologico delle Dolomiti a Predazzo, molto carino, ci dispiace visitarlo di corsa perchè sta per chiudere.

Siamo tristi di dover rientrare ma allo stesso tempo siamo felicissimi di aver vissuto questa fantastica esperienza assieme. Io sono orgogliosa di avere organizzato “per due” e di averlo fatto con amore per una persona che credo realmente sia il compagno ideale delle mie avventure e della mia vita.


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